giovedì 10 gennaio 2019

Migranti: accogliere tutti (?)


Navi che vagano nel Mediterraneo, barconi, gommoni, ONG, scafisti. Sono parole a cui ci siamo ormai abituati da un paio di decenni. Da est e da sud, l'Europa sta Sperimentando un flusso migratorio consistente che - piaccia o no - sta contribuendo a perturbare le nostre società.

Qualche conto: tra Africa Settentrinale, Siria, Curdistan e altre zone calde e a rischio per la popolazione, il bacino potenziale di migranti è di circa 650 milioni di persone. A queste, dobbiamo aggiungere le migrazioni da India e Cina (e Paesi limitrofi). Per semplificare, limitiamo il ragionamento alla sola Africa del nord, circa 500 milioni di abitanti.

Tra questi, è complicato individuare i candidati alla migrazione (per povertà, guerre, persecuzioni) ma teniamoci bassi: il 5%. Significa che almeno 25 milioni di persone premerebbero per arrivare in Europa, sperando in una vita migliore.

Considerando la popolazione europea, queste cifre non dovrebbero mettere paura: sono meno del 10% della popolazione del nostro continente. E però, è possibile o giusto o doveroso farci in quattro per accogliere tutti senza nessun tipo di filtro?

Molti invocano la grande migrazione verso gli Stati Uniti a cavallo tra il XIX e il XX secolo, quasi 10 milioni di persone in 35 anni: allora fu possibile e l'America ci ha guadagnato parecchio, vero.

Ma la situazione è molto diversa, oggi, in Europa. Gli USA, allora "adolescenti", avevano bisogno di riempire campi, fabbriche, officine. C'era bisogno di lavoratori, di popolare una nazione sostanzialmente deserta (meno di 70 milioni di persone nel 1890, oggi circa il quadruplo). L'Europa  è invece un continente "saturo". Saturo per popolazione, per posti di lavoro, per ricchezza. Cina e Brasile crescono con percentuali a due cifre, noi siamo contenti se superiamo l'1%.

Potrei continuare questa lunga premessa, ma i miei due minuti a disposizione stanno finendo e vado al punto. Non esisterebbero i buoni se non ci fossero dei cattivi. O il giorno senza la notte, il caldo senza il freddo, l'amaro senza il dolce. E...: non c'è potere senza persone su cui esercitarlo. Spostare quindi persone "muove" potere: economico, sociale, elettorale, mediatico. economico (l'ho già detto?).

Migranti significa soldi, voti, masse, pubblico, su cui esercitare potere e da usare a fini di potere. Davvero non vedete che, oggi, essere pro o contro i migranti è il tema principe di chi sta al Governo e dell'opposizione? Siamo buoni, accogliamoli qui, cattivo chi non li fa sbarcare. Siamo buoni, aiutiamoli a casa loro, cattivo chi vuole metterli a carico di una comunità con tante difficoltà.

Ed è qui -  e concludo - il succo: i buoni siamo sempre noi, qualunque cosa pensiamo; i cattivi sono sempre gli altri, quelli che non la pensano come noi. Mentre ci dibattiamo in questo pozzo scivoloso, qualcuno ci cavalca ben aggrappato alla nostra schiena, lanciandoci al galoppo.

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