mercoledì 9 gennaio 2019

Potere e (o è?) violenza



Gran parlare, nelle ultime settimane, sulla protesta dei gilet gialli, francesi che, stimolati da un provvedimento ritenuto ingiusto, hanno fatto la voce grossa contro il governo Macron: sommosse, scontri, violenze: roba già vista in molte occasioni, basti ricordare i G7 e i black block o varie partite di calcio tra squadre rivali (alcune anche con morti). 
Di violenza ne vediamo ogni giorno, siamo ubriachi di violenza. Eppure, questi gilet gialli sono personaggi scomodi, criticati se non condannati. Secondo voi che ne pensa Emmanuel Goldstein? Pensa che il potere regnante, costituito, "legittimo" viene leso, attaccato dal basso. Viene chiesto esplicitamente al capo del Governo francese di farsi da parte: intollerabile! Quindi,questi protestanti e chiunque non li condanni, sono nemici, nemici del potere e quindi pericolosi, malvagi, violenti, delinquenti, cattivi e perfidi. Ed Emmanuel Goldstein vi dice: bravi!

Ma, mi chiedo, non è proprio in Francia che una Rivoluzione partita dal basso ha sovvertito lo Stato costituito? E che dire delle numerose rivolte che in Europa hanno agitato i popoli per secoli? O vogliamo parlare dei "rivoltosi" padri pellegrini che si sono ribellati alla madre Inghilterra per chiedere l'indipendenza? E i partigiani, cosa erano se non ribelli contro un potere costituito e per loro sbagliato? Tutti i cambiamenti importanti nella nostra storia sono stati il risultato di scontri e violenze, di dolore e sacrifici umani. Orribile, ma così è. 
Acclarato questo, il livello successivo è comprendere che il potere, se attaccato, produce anticorpi: militari che sparano, fake news, discredito degli avversari, provocatori infiltrati... reagisce per difendersi: i ribelli vogliono il cambiamento, il potere vuole il mantenimento. Fuoco e benzina: volete che non si generi violenza se questi mondi anche solo si sfiorano? Lo sanno bene i possessori delle teste mozzate durante la Rivoluzione Francese, i morti della guerra di Indipendenza americana, i partigiani fucilati. 

Potere e violenza sono due innamorati litigiosi, non riescono a stare lontani ma non riescono neanche a non farsi del male. Il potere si costituisce, si adagia, si radica con la violenza. Poi arriva qualcuno che (a ragione o torto) non gradisce più quel potere e cerca di sfasciarlo, con la violenza. Se vince, diventa il nuovo potere, se perde viene declassato a terrorista sovversivo. 
Lo so che molti si indigneranno e salteranno dalla sedia - chi se ne frega - ma se in Francia avessero vinto i realisti, in America gli inglesi e in Italia i tedeschi... chi sarebbero oggi i cattivi ribelli violenti disgraziati senz'anima a cui tutti oggi dedichiamo i nostri personali due minuti di odio?

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