domenica 6 gennaio 2019

Primo post

Benvenuti. In questo blog vi racconterò come la vedo su alcune persone, fatti, eventi, leggi, comportamenti. Il mio bersaglio preferito è il potere, specie quando viene gestito male e quando viene utilizzato non per organizzare e promuovere, ma come sgabello per arrampicarsi in alto a scapito degli altri.

L'ispirazione è ai "two minutes hate" che Il Grande Fratello dedicava a Emmanuel Goldstein, capo della resistenza al Partito, la Confraternita, solo che io mi riconosco nel bersaglio di quei minuti e non nel promotore. Se volete saperne di più leggete "1984" di George Orwell (leggere fa bene). Se vi scoccia leggere potete dare un'occhiata qui.

Assorbiamo migliaia di contenuti ogni giorno (foto, video, articoli, post, ...) e un like dato o meno, una parola sbagliata, un commento male interpretato attirano su di noi attenzioni, giudizi, attacchi: tutto viene registrato, nulla sfugge ai "Grande Fratello" del XXI secolo.

Perché? Perché sapere è potere, informare è potere, influenzare è potere. Nulla contro il potere, se questo serve per assumersi delle responsabilità, per servire, per dare opportunità, per fare crescere gli individui. Ma guai al potere che usa conoscenze, informazioni e risorse per alimentarsi, per crescere, per imporsi, per zittire il dissenso.

Avviso, non sopporto l'ipocrisia e amo la schiettezza, anche ai limiti dell'offesa: una delle piaghe che ci affligge è il politically correct: nato con nobili scopi, questo concetto è diventato sempre più uno strumento dei potenti per decidere chi-può-dire-cosa e quando e quanto e dove e a chi: chi si dovesse offendere... beh... libero di non leggere.

Mai più di due minuti, come i due minuti di odio, due minuti per leggere il post: promesso. Due minuti di lettura corrispondono a circa 1500 caratteri: se ne possono dire di cose!

Fonti e spunti: social, giornali, riviste, foto, segnalazioni: tutto verificato e verificabile. Ma l'opinione resta la mia, per due minuti di odio contro ogni uso distorto del potere.

E, a proposito di politically correct, sì, la parola "odio" si può usare, esiste, corrisponde a un preciso stato d'animo: usiamola ove necessario.

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